NASpI per Personale Domestico Aggiornamenti 2025

Cos’è la NASpI per i Lavoratori Domestici?

La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) rappresenta una delle tutele più importanti per i lavoratori italiani che si trovano in stato di disoccupazione involontaria. Questa prestazione economica, erogata dall’INPS, è particolarmente significativa per il personale domestico – colf, badanti e baby-sitter – che spesso si trova a dover affrontare periodi di disoccupazione tra un impiego e l’altro dovendo anche sostenere costi aggiuntivi in questa fase rispetto alla quotidianità durante il rapporto di lavoro. A differenza di quanto molti pensano, anche i lavoratori del settore domestico hanno pieno diritto a questa indennità, purché abbiano versato i contributi INPS regolarmente e si trovino in una situazione di disoccupazione non volontaria. Questa tutela è fondamentale per garantire una continuità economica anche nei momenti di transizione lavorativa.


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Chi Ha Diritto alla NASpI nel Settore Domestico?

Il diritto alla NASpI spetta a tutti i lavoratori domestici subordinati che si trovano in stato di disoccupazione involontaria. Questo include diverse situazioni:

  • Licenziamento da parte del datore di lavoro
  • Scadenza naturale del contratto a tempo determinato
  • Dimissioni per giusta causa (ad esempio, mancato pagamento dello stipendio)
  • Risoluzione consensuale in casi specifici e documentati

È importante sottolineare che non hanno diritto alla NASpI i lavoratori che si dimettono volontariamente, salvo rare eccezioni previste dalla normativa. La disoccupazione deve essere effettivamente involontaria e documentabile.


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Requisiti Essenziali per Accedere alla NASpI

Per poter richiedere la NASpI, i lavoratori domestici devono soddisfare alcuni requisiti fondamentali:

  • Contribuzione INPS Adeguata
    È necessario aver versato almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni precedenti la cessazione del rapporto di lavoro. Questa soglia garantisce che il lavoratore abbia effettivamente contribuito al sistema previdenziale.
  • Attività Lavorativa Recente
    Il lavoratore deve aver svolto almeno 30 giorni di attività lavorativa nei 12 mesi precedenti la richiesta. Questo requisito assicura che la disoccupazione sia effettivamente recente e non protratta nel tempo.
  • Disponibilità al Lavoro
    È obbligatorio iscriversi al centro per l’impiego e dimostrare di essere attivamente alla ricerca di un nuovo impiego. Questo impegno nella ricerca attiva del lavoro è fondamentale per mantenere il diritto alla prestazione.
  • Regolarità Contributiva e Contrattuale
    Tutti i contributi devono essere stati versati regolarmente, anche per i lavoratori stranieri che hanno diritto di soggiorno in Italia.

Come Si Calcola la NASpI: Quanto Spetta Realmente?

Il calcolo della NASpI è basato sulla retribuzione media mensile degli ultimi 4 anni, calcolata attraverso una formula specifica:
Retribuzione media = (retribuzioni totali ÷ settimane contributive) × 4,33
Una volta ottenuta la retribuzione media, si applicano le seguenti percentuali:

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Percentuali di Calcolo 2025

  • Se la retribuzione è ≤ €1.436,61: si applica il 75%
  • Se la retribuzione è > €1.436,61: si applica il 75% sui primi €1.436,61 + il 25% sulla parte eccedente

Importi Massimi e Riduzioni

Il massimale mensile per il 2025 è di €1.562,82, un importo che garantisce una copertura adeguata per le esigenze di base. È importante sapere che l’importo subisce una riduzione progressiva del 3% ogni mese a partire dal sesto mese di erogazione (o dall’ottavo mese per i lavoratori over 55). Questa riduzione graduale è progettata per incentivare il reinserimento lavorativo.

Consigli da rispettare per attivare la NASpI

Richiedere la Naspi per personale domestico può sembrare un processo semplice, ma la realtà è ben diversa. I rischi procedurali sono numerosi e possono compromettere seriamente il diritto a questa importante indennità di disoccupazione.
Quando si decide di presentare la domanda Naspi senza il supporto di professionisti specializzati, si corre il rischio di incorrere in una serie di problematiche che possono compromettere l’intero iter burocratico.
L’INPS richiede una serie di documenti specifici che devono essere presentati in modo corretto e completo.


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